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Per molto tempo si è ritenuto che bere caffè durante gravidanza ed allattamento potesse essere nocivo per il bambino a causa del passaggio della caffeina al latte materno, con conseguenti stati di irritabilità e insonnia.
Ad invertire la tendenza di pensiero è stato lo studio condotto dai ricercatori brasiliani della Federal University of Pelotas che dimostra quanto la caffeina, se assunta nella giusta quantità, non possa causare effetti negativi sul bambino.
Questo studio condotto su 885 neomamme e i rispettivi figli fino ad un età di tre mesi ha dimostrato che non sembra esserci alcuna ripercussione sul bambino dovuta all’assunzione di caffeina da parte della madre.
D’altronde, quasi tutte le sostanze hanno dei limiti entro cui non dovrebbero essere nocive e in alcuni casi possono anche risultare benefiche.
Ma a quanto corrisponde, in questo caso, la dose giornaliera di caffeina consigliata?
Altri studi hanno avallato la teoria dell’università brasiliana dichiarando che sarebbe meglio non superare mai i 300 mg di caffeina al giorno, sostenendo che oltre a questa soglia il neonato potrebbe mostrare evidenti effetti indesiderati.
Per riuscire a capire a quanto corrispondono 300 mg di questa sostanza vi elenchiamo in seguito la percentuale di caffeina presente nei prodotti alimentari maggiormente consumati che la contengono :
Se pensate che delle valide alternative potrebbero essere il caffè verde o quello al ginseng, vi sbagliate.
Relativamente al caffè verde, se negli adulti può avere degli effetti benefici per la salute grazie alle sue proprietà, non è stato svolto ancora uno studio a dimostrazione dell’assenza di controindicazioni nell’assunzione di questa tipologia di caffè, dunque è meglio evitarlo completamente.
È consigliato anche il caffè al ginseng che avendo effetti estrogenici potrebbe essere nocivo per una donna in fase di allattamento diminuendo la qualità e la quantità di latte prodotto.
Per quanto riguarda il caffè decaffeinato invece, se è vero che questa tipologia contiene una quantità irrisoria di caffeina , al tempo stesso per ottenere questo prodotto vengono utilizzati dei solventi che in caso di un neonato dal metabolismo immaturo, potrebbero comunque risultare nocivi.
La valida alternativa che vi proponiamo dunque, è il caffè d’orzo. Non contiene caffeina ed è inoltre consigliatissimo sia durante la gravidanza che durante l’allattamento grazie alla sue proprietà galattogene che favoriscono la produzione di latte materno.
Infine, ogni bambino è diverso, c’è chi è più sensibile e chi meno a questa sostanza. Consigliamo sempre di chiedere aiuto al proprio pediatra per riuscire a conoscere i limiti entro cui il bambino dovrebbe non risentirne.